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L’inquietante “Cena pasquale” del Cammino neocatecumenale

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Ester80
view post Posted on 20/1/2013, 21:57 by: Ester80




Faccio un esempio terra-terra: qualche tempo fa, in una parrocchia vicino alla mia, misero durante il Triduo Pasquale un bel quadro con la Cena in Emmaus come "Ultima Cena".
Lì si trattò di mera ignoranza da parte di chi propose il soggetto, scelto solo perché bello, con i chiaroscuri e le luci ad effetto tipiche del Caravaggio, senza sapere neanche il titolo del quadro!
Ovviamente, chi conosceva il dipinto si fece una risata - amara - sull'insipienza e magari pure la buona fede di chi mette un'immagine un po' a caso; chi non conosceva il Caravaggio rimaneva perplesso perché non vedeva dodici persone con Gesù a tavola, ma solo due...
Ora io vi chiedo: e se invece si facesse scientemente una cosa del genere, sarebbe corretto?
Io penso proprio di no, anzi, penso sia molto pericoloso confondere i piani e gli eventi. Sono significati diversi e vanno tenuti ben distinti: il rischio grosso è quello di badare solo a quello che più ci piace, che ci rassicura, che ci toglie i brutti pensieri, perdendo di vista la strada necessaria da fare per arrivare alla Resurrezione, ovvero la Passione e il Sacrificio. Ci fanno paura, ma dobbiamo guardarli in faccia, così come sono, senza "trasfigurazioni", altrimenti corriamo il rischio peggiore di immaginarci un Gesù ieratico e solenne, che istituisce l'Eucarestia come un freddo cerimoniale, perché "è già risorto", un Cristo che non soffre, un Redentore non umano!
Ecco perché un'Ultima Cena fatta da un Cristo Risorto con Giuda ancora vivente è una roba senza senso storicamente, ma pericolosissima da un punto di vista catechetico. Nessuna Passione, nessun dolore, un rito posticipato nell'atmosfera rassicurante di una Resurrezione già avvenuta. Non quadra. :angry:
 
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13 replies since 13/8/2012, 17:14   2559 views
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