CITAZIONE (Ester80 @ 3/8/2012, 11:09)
...Questo proprio perché Melchisedec non era un Sommo sacerdote ebreo, e non avrebbe potuto avere l'ephod...
La tunica lunga non penso avrebbe potuto simboleggiare il sacerdozio...
Bene, Ester. Entrambi conveniamo che il pettorale del giudizio dalle dodici pietre - simbolo delle 12 tribù di Israele - con Melchisedec non ha niente da spartire. La tunica, invece, insisto che sia veste sacerdotale (Cfr. Levitico 6,3: "Il sacerdote, indossata la tunica di lino...").
Allora, di quale Tempio ebraico è sacerdote il "Crocifisso" di Kiko?
Ipotesi 1). Il dipinto di Kiko richiama il sacerdozio e il primo Tempio, con riferimenti ad Aronne (Kiko li fa spesso). Che il dipinto sia eretico (giusto a proposito di Melchisedec) lo apprendiamo confrontandolo con la Lettera agli Ebrei.
Ipotesi 2). Il dipinto richiama il sacerdozio del secondo Tempio ebraico (di Anna e Caifa, ai tempi di Gesù). Oltre che eretico è allucinante.
Ipotesi 3). Il dipinto evoca un terzo Tempio, un erigendo Tempio ebraico del quale Gesù è il sacerdote messianico e Kiko è il nuovo Giovanni Battista (si racconta che lo abbia spesso ripetuto).
Dietro la croce, faccio notare, ci sono i simboli dei quattro Evangelisti e anche ci sono delle ruote (quelle della Merkavah, un altro topos kikiano, dobbiamo ritenere). Ci troviamo, quindi, al cospetto di un quadro che raffigura Cristo come sacerdote di un Tempio ebraico sì (le 12 tribù del pettorale) ma eretto su basi (sincretiche) cristiane ed ebraiche.