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La Madonnina delle Lacrime di Siracusa: un autentico evento sovrannaturale a prova di scettico

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Katholikòs
view post Posted on 16/10/2012, 14:19




Di A.S. - 16/10/2012

Ancora oggi è vivo nella memoria del popolo siciliano di ricordo dello straordinario evento miracoloso della lacrimazione di un’effige mariana, meglio conosciuta come “La madonnina delle lacrime” di Siracusa. Il quadretto in gesso smaltato e colorato, all’epoca di proprietà dei coniugi Iannuso, raffigura il Cuore Immacolato di Maria ed è attualmente conservato all’interno del Santuario della Madonna delle Lacrime, edificato ed inaugurato il 6 Novembre 1994 a imperitura memoria di quello storico evento.

Le fonti primarie, presenti in internet, sono molto esigue, ma sufficienti per tracciare un quadro chiaro e definito degli straordinari eventi siciliani, avvenuti in quell’anno.


Gli storici eventi (tratta dalla testimonianza diretta del Parroco don G. Bruno)

Il 21 Marzo 1953 convolarono a nozze nella Chiesa parrocchiale Pantheon di Siracusa due giovani sposi di umili origini: Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto. Il matrimonio, inizialmente organizzato per il Dicembre del 1952 nella Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, fu posticipato l’anno successivo nella chiesa parrocchiale della sposa per un improvviso lutto in famiglia. Tra i vari doni nuziali di parenti e amici, i neoconiugi ricevettero da una loro cognata un quadretto mariano (acquistato al prezzo di 3.500 £ presso l’Emporio di Salvatore Floresta in via Corso Umberto I n. 28 in Siracusa) da collocare al capezzale del talamo nuziale, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria.

L’abitazione dei coniugi Iannuso era ubicata in Via degli Orti di San Giorgio n. 11 e regalava momenti felici alla famigliola. Gli sposi desideravano tanto concepire un figlio come suggello di una solida unione e amore sincero. Ma la tanto desiderata gravidanza di Antonina si rivelò ben presto molto problematica, a tal punto da annebbiare sovente la vista alla giovane gestante. In un crescendo di sempre più frequenti dolori e sofferenze, nella notte tra il 28 e il 29 Agosto 1953 il quadro clinico precipitò in maniera grave, al tal punto che circa alle 3 di notte la gestante perse completamente la vista e la cecità perdurò al mattino seguente, fortunatamente verso le 8.30, dopo un violento attacco convulsivo, ritrovò la vista e, aprendo gli occhi, vide il quadretto della Madonna versare lacrime gocciolanti. Sorpresa e intimorita alla stesso tempo, chiamò il marito, i parenti e alcuni vicini per renderli partecipi di un tale evento straordinario.

La voce si sparse rapidamente e dopo alcune ore tutta la città era a conoscenza del prodigioso fenomeno, si verificarono contestualmente anche numerose guarigioni di persone malate e/o disabili. In quella mattinata il quadretto versò 6-7 lacrimazioni, mentre la folla cresceva esponenzialmente e si accalcava impetuosa al di fuori della piccola abitazione.

L’ordine pubblico stava degenerando, alché furono necessari interventi di ordine pubblico della Polizia di Stato per gestire la situazione e il continuo piantonamento dello stabile sotto il comando e il coordinamento del Commissario della Polizia di Stato, dott. Nicolò Samperisi, coadiuvato dal solerte Brigadiere Umberto Ferrigno.

Il parroco, don Giuseppe Bruno, dopo essersi consultato col Mons. Giuseppe Cannarella, Cancelliere della Curia Arcivescovile di Siracusa, decise di interpellare il Laboratorio di Igiene e Profilassi della Provincia, al Foro Siracusano, per studiare e vagliare scientificamente l’insolito fenomeno.

Venne instituita una Commissione scientifica e medica, composta dal dott. Francesco Cotzia (responsabile del Laboratorio di Igiene e Profilassi), dal dott. Michele Cassola (convinto ateo), dall’ing. Luigi D’Urso (tecnico scrupolosissimo) e dallo stesso parroco don Bruno (controparte ecclesiastica), a cui si aggregò di spontanea volontà il dott. Roberto Benin (chimico della multinazionale farmaceutica Bristol-Myers Squibb), ma solo come testimone autorevole, non facente parte del Gruppo scientifico incaricato.

Don Bruno inoltre si premurò di avvisare il Capo del Gabinetto della Questura, affinché ordinasse di custodire il quadretto per evitare sostituzioni, manipolazioni o semplicemente trasferimenti in altra sede dell’effigie mariana, fino agli accertamenti del giorno successivo della Commissione neocostituita.

Il giorno seguente la Commissione si recò in via degli Orti e trovò nella stanza da letto: il Ten. Col. Giovanni Grasso, Comandante il Presidio Militare di Siracusa, il Ten. Col. Carmelo Romano, un gruppetto di Agenti dell'ordine e qualche altra persona. Fu aperto il cassetto, dove il quadro era deposto, coperto da una tovaglietta bianca. Gli occhi dell’Immagine era coperti di liquido e quindi furono accuratamente asciugati con cotone e poggiati sul materasso. Dopo le ore 11 (tra lo stupore generale dei presenti) l’effigie iniziò a ingrossare le rime palpebrali di liquido, lambire le gote della madonnina e raccogliersi nel cavo della mano. Venne prelevato con opportune pipette una certa quantità di liquido, utile a consentire le attesissime analisi scientifiche, che stavano ormai interessando i mass-media mondiali.

L'Ing. D'Urso smontò l'immagine di gesso dalla lastra di supporto e al cospetto di tutti i presenti e di alcune telecamere dell’epoca si accertò senza ombra di dubbio che il gesso nel retro era perfettamente asciutto, contenente solamente grani di polvere e pulviscolo atmosferico.

I chimici, recatisi di urgenza presso il Laboratorio Provinciale di Igiene, dettero inizio immediatamente alle analisi delle lacrime della Madonna di gesso: analisi meticolosa che si protrasse nei giorni 1 e 2 Settembre alla presenza attenta di don Bruno.

Di seguito riportiamo una prima Relazione giurata, redatta in data 9 Settembre 1953 (a cui seguì in pari data una Relazione analitica tecnica del liquido sgorgato dagli occhi della Madonnina di Via degli Orti n. 11 a Siracusa):

“<<il giorno 1 settembre 1953, alle ore 11, per incarico del Cancelliere della Curia Arcivescovile di Siracusa Mons. Giuseppe Cannarella, ci siamo recati in via degli Orti n. 11, abitazione della signora Giusto Antonietta, per constatare il presunto fenomeno della fuoruscita di liquido da una immagine di Madonna. Con l'aiuto degli agenti di P. S., che ci hanno fatto passare tra la numerosa folla stazionante davanti la casa, siamo entrati in una camera da letto che riceve luce da una finestra prospiciente in via Carso, dove la detta signora, a nostro invito, ha aperto un cassetto chiuso a chiave, in fondo al quale coperta da un tovagliolo, era riposta una immagine della Madonna apparentemente di maiolica colorata su vetro nero. Detta immagine era già evidentemente bagnata in più posti della faccia e del busto, che sono stati accuratamente asciugati con cotone. E rimasta così una sola goccia, all’angolo interno dell’occhio sinistro che è stata prelevata con una pipetta di 1/10 di cm3. Successivamente altre gocce sono sgorgate dallo stesso posto e sono state ancora raccolte. Mentre si riponeva il contenuto in un tubo di vetro, altre lacrime sono scese dall'occhio e si sono raccolte sull’incavo formato dalla mano sorreggente il cuore, dove sono state pure prelevate. Non è stato possibile durante il prelevamento impedire che parte delle lacrime fossero asciugate dagli astanti. In tutto è stato portato in Laboratorio poco più di un cm3 di liquido. Il fenomeno, durato circa quindici minuti, da quando l'effige è stata messa fuori dal cassetto, non si è più ripetuto e non è stato possibile quindi di avere altro materiale per l'esame. È da notare che l'esame con lenti di ingrandimento degli angoli interni degli occhi non ha fatto rilevare nessun poro o irregolarità della superficie dello smalto. La parte di apparente maiolica dell'effigie è stata staccata dal vetro nero di supporto e si è potuto notare che la immagine è costituita da uno spessore di gesso vario da 1 a 2 centimetri circa, verniciato a colori vari all'esterno e grezzo all'interno, dove mostra una superficie irregolare bianca che al momento dell'esame si mostrava completamente asciutta>>. <<firmano quali membri della Commissione incaricata: Dott. Michele Cassola, Dott. Francesco Cotzia, Dott. Ing. Luigi D 'Urso, Parroco Rev. Giuseppe Bruno>>. <<erano presenti pure: il Commissario di P.S5. dott. Samperisi Nicolò, il prof. Greco Pasqualino da Floridia, il dott. Bertin Roberto, Chimico, il brigadiere di P. S. Ferrigno Umberto, il Ten. Col. Giovanni Grasso, Comandante il Presidio militare di Siracusa ed il Ten. Col. Carmelo Romano, ufficiale superiore del Presidio>>. <<i primi quattro firmatari tanto attestano, prestando giuramento, sui SS. Vangeli, di dire tutta la verità e soltanto la verità>>. <<in fede Siracusa, 9 settembre 1953. Parroco Giuseppe Bruno>>”.

Il campione raccolto fu sottoposto ad analisi microscopica e il liquido risultò contenente tracce di proteine e di urati, poi il liquido, raccolto, venne sottoposto ad una serie di analisi biologiche e confrontate con il secreto lacrimale di un adulto e di un bambino di due anni e sette mesi e nello stupore generale della Commissione avevano la stessa composizione e le stesse sostanze escretorie del tipo di lacrime umane. Il referto scientifico recitò perentoriamente: trattasi di lacrime umane e l’origine del fenomeno al momento non scientificamente spiegabile.

Il 19 settembre 1953, il quadro ripristinato nella sua interezza, fu sistemato in una stele di pietra bianca in Piazza Euripide. Il grande culto, che ormai aleggiava sull’effigie mariana, fece accorrere negli anni milioni di fedeli e si rese necessario nel tempo la costruzione di un degno Santuario. Il quadretto rimase a Piazza Euripide fino al 1968, quando fu spostato sull’altare della cripta dell’erigendo Santuario. Qui rimase dal 1968 al 1987 e dal 1° maggio 1994 al 4 novembre 1994.

Dal 6 Novembre 1994 fino ad oggi il quadretto è conservato nel Santuario delle Lacrime di Siracusa e le lacrime sono state raccolte e conservate in un artistico e prezioso reliquiario, opera del prof. Biagio Poidimani di Siracusa.

La preziosa ampolla è disegnata a tre ripiani sovrapposti e alla base, ai quattro angoli, vi sono le statuine di santa Lucia, patrona di Siracusa, san Marziano, primo vescovo della città e quelle dei santi apostoli Pietro e Paolo.

Tale reliquiario fu richiesto sul letto di morte nel 1973 dal dott. Cassola (Presidente della Commissione scientifica e da sempre convinto ateo), che se lo strinse al petto e dopo un po’ singhiozzando, chiese un confessore, dicendo: “Prima, vedevo davanti a me come una muraglia invalicabile. Ora quella muraglia, grazie al pianto della Madonna, è crollata”.

A testimoniare l’effettiva lacrimazione della madonnina, è reperibile in internet un filmato restaurato recentemente, girato nella domenica del 30 agosto 1953, da un cineamatore di Siracusa, Nicola Guarino: documenta in modo inconfutabile il fenomeno in circa 300 fotogrammi, che con altri filmati amatoriali, conservati presso la curia vescovile di Siracusa e mostrati al grande pubblico nel puntata del programma Mixer del 2 maggio 1994 (RAI, Giovanni Minoli), fornisce una prova inequivocabile, che smentisce qualsiasi ipotesi e insinuazione di suggestione collettiva, a cui la comunità scientista soventemente si appella in questi casi.



Un accurato documentario (anche se di bassa qualità video) dell’epoca sulla vicenda è possibile visionarlo integralmente in questi inserti:



(...e successivi)

Un altro splendido documentario più recente esamina tutte le testimonianze delle persone coinvolte nella vicenda:



Il Responso della Chiesa Cattolica

Il 12 dicembre 1953, l’episcopato della Sicilia, sotto la reggenza del card. Ernesto Ruffini, unanimemente dichiarò autentica e senza dubbio la lacrimazione prodigiosa, con il seguente pronunciamento:

I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza in Bagheria (Palermo), dopo aver ascoltato l’ampia relazione dell’Ecc.mo Mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la “Lacrimazione” della Immagine del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 agosto e 1 settembre di quest’anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno concluso unanimemente che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione.

Fanno voti che tale manifestazione della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più viva devozione verso il Cuore Immacolato di Maria, auspicando la sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la memoria del prodigio
”.

Un anno dopo papa Pio XII, il 17 ottobre 1954 diffuse nel mondo un radiomessaggio, dicendo tra l’altro: “Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria!”.

Mentre alla messa solenne di consacrazione del Santuario, officiata da papa Giovanni Paolo II, il 6 novembre 1994, il Pontefice nel suo discorso ebbe a dire: “[…]Le lacrime della Madonna appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico”.


Critiche dei detrattori e le loro blande e capziose “spiegazioni”

Tutta la vicenda della lacrimazione della madonnina di Siracusa non ha ricevuto aspre critiche dalla comunità scientista scettica, come ad esempio nel caso della madonnina di Civitavecchia, forse perché lontano nel tempo in un contesto socio-culturale fortemente cristianizzato (eravamo nel primo Dopoguerra). Ma nonostante tutto si sono comunque sollevate (a distanza di tempo) ipotesi “naturalistiche” per tentare di spiegare il fenomeno della lacrimazione.

Una delle più famose associazioni di scettici in Italia è il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale (CICAP), che nella figura del dott. Luigi Garlaschelli, ha tentato di fornire una spiegazione al fenomeno siracusano.

Come riporta Maurizio Magnani nel suo libro di timbro scientista, Spiegare i miracoli: interpretazione critica di prodigi e guarigioni miracolose a pag. 187, il dott. Garlaschelli ha tentato di riprodurre diverse volte il miracolo della lacrimazione, imbevendo una statua di materiale poroso in un liquido salino.

Alla statua, successivamente smaltata erano praticati alcuni fori all'altezza degli occhi dove il liquido, di cui era intrisa, poteva uscire dando l'effetto di una lacrimazione. Recuperata una copia esatta della statua di Siracusa realizzata dallo stesso produttore nello stesso periodo, Garlaschelli ha fatto notare come essa sia proprio di gesso smaltato, con una cavità dietro la testa.

E’ un vero peccato però che il dott. Garlaschelli non si sia prima documentato scrupolosamente sulla Relazione originale (altrimenti è pura malafede ostinarsi in questa direzione), redatta a ridosso degli eventi dalla Commissione scientifica incaricata.

Il Rapporto ufficiale recita testualmente:

“È da notare che l'esame con lenti di ingrandimento degli angoli interni degli occhi non ha fatto rilevare nessun poro o irregolarità della superficie dello smalto”.

Inoltre l’effigie fu smontata da un membro della Commissione per escludere la presenza nel retro di congegni fraudolenti.

Un’altra ipotesi, circolata successivamente, prevedeva come spiegazione naturalistica il gocciolamento di acqua di condensa sulle parti esposte all’ambiente dell’effigie, ma questa ipotesi è TOTALMENTE escludibile, perché il fenomeno di presunta “condensazione”, avvenuto anche alla presenza della Commissione (come da Relazione tecnica, che abbiamo riportato integralmente sopra), non avrebbe di certo permesso di raccogliere del liquido lacrimale umano, ma solo acqua mista a pulviscolo atmosferico contaminante.

Quindi, accordandoci al Pronunciamento della Chiesa e esaminati gli elementi raccolti, anche noi ci sentiamo in dovere di affermare senza ombra di dubbio che tutta la vicenda si è trattata di un limpido evento di origine sovrannaturale.


Articolo sul sito: www.katholikos.eu/index.php?option=...d=16&Itemid=140

Edited by Ròboris - 17/10/2012, 14:54
 
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view post Posted on 5/4/2023, 14:57

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Mi sembra solo un modo per vendere statuette e fare soldi
 
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view post Posted on 10/1/2024, 11:05

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Anche in ogni religione pagana ci sono eventi del genere, stavo leggendo degli articoli in altre lingue che ne parlano. Quindi sono "strani miracoli" che non identificano la vera religione, ma avvengono in ogni religione, forse proprio per catturare fedeli creduloni
 
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view post Posted on 15/2/2024, 15:51
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E hai sentito di quei pazzi di cui si parla molto al telegiornale in questi giorni? Erano devoti Evangelici ma poi per fare degli esorcismi hanno ucciso una donna e due ragazzini! Che cosa assurda!

Tutta questa voglia di miracoli e apparizione allontana da Dio invece che avvicinare a Dio e causa atrocità come le guerre di religione che ancora infiammano la palestina!
 
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3 replies since 16/10/2012, 14:19   436 views
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